Aumenti in bolletta: ecco come difendersi
I cittadini delle province di Enna e Caltanissetta, alle prese con le esose tariffe idriche, si chiedono come potersi difendere. In attesa di un intervento risolutivo da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana, gli utenti hanno due strade principali da percorrere per cercare di ottenere una riduzione delle bollette.
La via individuale
La prima opzione è quella di agire individualmente. Ogni utente può infatti presentare una richiesta formale al gestore del servizio (ad esempio, AcquaEnna per la provincia di Enna) chiedendo una rimodulazione della tariffa. Il gestore è tenuto a fornire una risposta motivata.
Se il gestore non risponde o nega la richiesta
Nel caso in cui il gestore non dia seguito alla richiesta o proponga una soluzione non soddisfacente, l’utente può rivolgersi al Giudice di Pace. Per avviare una causa, è necessario presentare una domanda in cui si contestano le condizioni contrattuali e si dimostra che il gestore non sta rispettando gli obblighi previsti dalla Carta dei Servizi.
L’azione di classe: una soluzione più efficace?
Un’alternativa all’azione individuale è quella di promuovere un’azione di classe. Questa tipologia di ricorso permette a un gruppo di utenti, che si trovano nella stessa situazione, di agire unitariamente contro il gestore del servizio. L’azione di classe è più conveniente dal punto di vista economico e ha maggiori probabilità di successo, in quanto consente di affrontare il problema in modo più strutturato.
Perché l’azione di classe è importante?
L’azione di classe è uno strumento fondamentale per tutelare i diritti dei consumatori, soprattutto quando le singole richieste individuali hanno un valore economico troppo esiguo per giustificare una causa. Inoltre, l’azione di classe può contribuire a risolvere problemi di carattere generale, come ad esempio le cosiddette “partite pregresse”, ovvero i debiti accumulati in passato.