“Non prevedere una stazione ad Enna in area urbana, proprio in occasione dell’ammodernamento della dorsale ferroviaria siciliana, sarebbe un’occasione storica mancata per la città, un fallimento della sua classe politica, ma anche un esito inaccettabile a fronte delle conoscenze scientifiche e tecnologiche incomparabilmente piu’ avanzate di cui oggi disponiamo”.
Lo afferma l’università Kore di Enna sottolineando di “non potere accettare tutto questo senza intervenire con il proprio patrimonio scientifico e la propria autorevolezza” e di “mettere a disposizione le proprie competenze scientifiche e tecnologiche” “Un ateneo con una prestigiosa facoltà di Ingegneria e Architettura – spiegano dalla Kore – non puo’ concepire che nel 2022 non si possa portare una stazione ferroviaria almeno alla stessa altitudine sulla quale venne progettata 150 anni fa ed effettivamente realizzata nel 1876.
Né è credibile che non si possa realizzare un tracciato in galleria diverso da quello sottoposto alle autorità locali e forse troppo ingenuamente approvato nelle diverse conferenze di servizio tenutesi in questi anni, alle quali l’Università non è stata mai invitata”. Per questo l’università di Enna lancia un appello alla Regione, ai parlamentari e a tutti i soggetti istituzionali del territorio, alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, agli ordini professionali e a tutti i soggetti sociali affinche’ si esca dalla rassegnazione sul progetto della stazione di Calderari, con o senza improbabili bretelle, e si richieda tutti insieme a Rete Ferroviaria Italiana di rivedere quell’ipotesi e di definire una scelta che sia economicamente utile e veramente produttiva, come dev’essere qualsiasi investimento pubblico”.
La Kore “mette a disposizione le proprie competenze scientifiche e tecnologiche per individuare – insieme con Rete Ferroviaria Italiana e con i progettisti da essa incaricati – tutte le soluzioni per portare la stazione “Nuova Enna” in un’area urbanizzata di Enna Bassa, affinche’ effettivamente la città sia inserita nel nuovo sistema ferroviario veloce Palermo-Catania-Messina e quindi la stazione ferroviaria sia un volano di sviluppo della citta’ e del suo territorio per nuovi ambiziosi traguardi”. “Dobbiamo immaginare, e realizzare – chiosa l’università di Enna – un polo della mobilita’ integrato treno-pullman-mezzi privati ecosostenibili in grado di far dialogare veramente i diversi sistemi: tutto questo in accordo con Rfi, Anas e Gruppo Scelfo, e con un territorio che sappia giocare il ruolo di protagonista del proprio futuro”.
Redazione – Henna Post