La Suprema Corte di Cassazione rende definitive le condanne a carico di cinque soggetti arrestati nell’ambito dell’indagine della Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta denominata “KAULONIA” condotta dai Carabinieri del ROS.
L’attività investigativa, le cui misure cautelari furono eseguite il 19 marzo 2019, permetteva di ricostruire la composizione, i ruoli e le dinamiche della famiglia mafiosa di Pietraperzia, di appurare come fosse la compagine di riferimento di “Cosa Nostra” per la Provincia di Enna e mantenesse solidi rapporti con la famiglia Santapaola di Catania.
Al riguardo venivano documentati più incontri tra gli esponenti delle due famiglie culminati in una importante riunione tenutasi il 7 giugno 2017 a Pietraperzia nel corso della quale i vertici dei Santapaola si incontravano con gli omologhi pietrini per definire il quantum dovuto da un imprenditore ennese impegnato in lavori edili a Catania. Tra quest’ultimi vi era anche Antonino Di Dio, classe 1954 di Villarosa, destinatario dell’odierno ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Caltanissetta ed eseguito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Enna. Dovrà scontare una pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso ed estorsione.
Nell’ambito della medesima indagine era possibile accertare anche la consumazione di vari reati contro il patrimonio (danneggiamenti, furti a sportelli bancomat, ricettazione, rapina) alcuni dei quali commessi con il fine di agevolare la famiglia mafiosa di Pietraperzia, posti in essere da un gruppo diretto da Salvatore Giuseppe Di Calogero, classe 1975 di Pietraperzia, che dovrà scontare una pena definitiva di 8 anni e 8 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso e furto. Insieme al Di Calogero, i Carabinieri di Enna hanno dato esecuzione agli ordini di carcerazione a carico di Gianfilippo Di Natale, classe 1996 di Pietraperzia, condannato a 9 anni per furto, rapina, porto e detenzione di armi, Filippo Giuseppe Di Calogero, classe 1979 di Pietraperzia, condannato a 4 anni per rapina, porto e detenzione di armi, Gianfilippo Di Natale, classe 1996 di Pietraperzia, condannato a 9 anni di reclusione per furto, rapina, porto e detenzione di armi e Simone Russo, classe 1993 di Pietraperzia, condannato a 5 anni di reclusione per rapina e ricettazione.