L’Oasi di Troina, salita alla ribalta delle cronache sia per avere avuto gravissimi episodi di violenza da parte di un Operatore Socio Sanitario su una disabile, ospite della struttura, sia per avere avuto uno dei primi focolai covid nella regione siciliana.
Oggi, su disposizione della Procura di Palermo, è in corso da stamattina un’ispezione dei carabinieri nell’Oasi Maria Santissima onlus di Troina (Enna) e in alcune delle sedi di società collegate. Secondo quanto si apprende, militari dell’Arma sarebbero negli uffici per visionare documenti sulla gestione della struttura convenzionata con l’assessorato regionale della Salute.
Lo scorso febbraio il direttore generale dell’Oasi di Troina Claudio Volante, nominato a giugno 2021 dall’assessore Ruggero Razza, era stato rimosso dall’incarico dal consiglio di amministrazione presieduto da padre Silvio Rotondo. Decisione che era stata contestata da Voltante che ha presentato una denuncia alla Procura di Palermo sulla precedente gestione dell’ente. La procura ha aperto immediatamente un fascicolo ed oggi a tre mesi di distanza gli inquirenti hanno deciso di vederci più chiaro, disponendo l’ispezione da parte degli uomini dell’arma dei carabinieri della compagnia di Enna. I militari stanno esaminando atti amministrativi e documentazione negli uffici delle sedi della società che gestisce l’Oasi di Troina.
La Procura Europea, sede di Palermo, sta indagando su una presunta truffa milionaria all’Unione Europea. Sotto inchiesta sono finiti i vertici dell’Oasi Maria Santissima onlus di Troina (Enna) nei confronti dei quali i pm hanno emesso un ordine di perquisizione in cui si ipotizza il reato di truffa aggravata. Al centro dell’indagine alcuni finanziamenti ricevuti dall’Ue e da altri enti pubblici dall’Oasi e da alcune società ad essa collegate per contributi agricoli e progetti di ricerca. Secondo l’accusa, le somme incassate sarebbero state impiegate a fini privati o indirizzate per occultarne la destinazione, a un sistema societario complesso. Agli indagati si contesta anche di aver dichiarato falsamente il possesso dei requisiti richiesti per avere i finanziamenti.
Redazione – Henna Post