La Procura per i Minori di Caltanissetta ha sequestrato i telefoni cellulari dei genitori di Larimar Annaloro, la giovane studentessa di Piazza Armerina (Enna) tragicamente scomparsa in un caso di suicidio che ha scosso l’intera comunità. La decisione è stata presa al termine dell’interrogatorio dei genitori, avvenuto nella giornata di ieri.
Secondo quanto dichiarato dal Procuratore per i Minori, Rocco Cosentino, uno dei dispositivi era in uso esclusivo alla ragazza, mentre l’altro veniva utilizzato anche dagli altri membri della famiglia. “Sugli stessi dispositivi saranno effettuati tutti gli accertamenti tecnici necessari e utili al prosieguo delle indagini”, ha sottolineato il magistrato in una nota ufficiale.
Gli inquirenti sono al lavoro per far luce sulle circostanze che hanno portato alla tragica decisione della giovane. L’analisi dei dispositivi potrebbe rivelare informazioni cruciali, come eventuali messaggi, contatti o contenuti digitali che possano aiutare a ricostruire il contesto psicologico e relazionale in cui si trovava Larimar nei giorni precedenti il dramma.
Il caso ha sollevato numerosi interrogativi e ha acceso i riflettori sull’importanza del monitoraggio dei segnali di disagio giovanile. La comunità di Piazza Armerina è ancora scossa dalla notizia, mentre amici e compagni di scuola si stringono attorno alla famiglia per esprimere solidarietà e vicinanza.
Le indagini proseguiranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di chiarire ogni dettaglio che possa contribuire a comprendere le cause di questo tragico evento. Il caso pone l’accento anche sulla necessità di interventi più incisivi in tema di prevenzione del disagio giovanile e sull’importanza di un dialogo aperto tra genitori e figli.