PIAZZA ARMERINA – Il suicidio di Larimar Annaloro, la quindicenne che si è tolta la vita a Piazza Armerina, continua a sconvolgere l’opinione pubblica. Nella complicata vicenda emergono nuovi dettagli, tra cui l’aggressione di un coetaneo accusato di aver diffuso immagini intime della ragazza, ipotizzate come causa scatenante del drammatico gesto.
Il giovane, ritenuto dai compagni l’autore della diffusione delle immagini, è stato vittima di uno schiaffeggiamento da parte di un gruppo di coetanei. Gli aggressori lo avrebbero rimproverato, incolpandolo di essere responsabile del disagio che avrebbe portato Larimar a togliersi la vita. Sul tragico caso è intervenuta la procura dei minori di Caltanissetta, che, a seguito dell’autopsia sul corpo della ragazza, continua a indagare, privilegiando l’ipotesi del suicidio ma senza escludere eventuali pressioni sociali che potrebbero aver giocato un ruolo determinante.
Una lite a scuola e accuse di tradimento
Il giorno della tragedia, Larimar avrebbe avuto una discussione animata con una compagna di scuola. Quest’ultima, infuriata, l’avrebbe accusata di aver avuto un flirt con il suo ex fidanzato. Alcuni studenti presenti in classe avrebbero persino ripreso la lite con i loro cellulari, diffondendo i filmati tra i compagni di scuola. La tensione crescente ha portato le due ragazze a chiedere di lasciare la scuola in anticipo, dichiarando di sentirsi poco bene. Purtroppo, una volta tornata a casa, Larimar ha deciso di porre fine alla sua giovane vita.
Indagini su presunti episodi di bullismo
Secondo le indagini in corso, non sarebbe stato solo l’episodio della lite a scuola a influire sulla situazione. Larimar, infatti, potrebbe essere stata vittima di bullismo e di insulti reiterati nel tempo. Alcuni dei suoi coetanei avrebbero diffuso voci e commenti maligni su di lei, approfittando di foto intime che sarebbero state fatte circolare in alcune chat di gruppo. La procura dei minori sta indagando su questi eventi, ipotizzando che vi possa essere stata un’istigazione indiretta al suicidio.
Un caso che solleva interrogativi sul mondo degli adolescenti
Il caso di Larimar riporta alla ribalta la questione del bullismo e del peso devastante che può avere su giovani fragili, specialmente nell’epoca delle chat e dei social. Gli inquirenti puntano a fare piena luce sull’accaduto, cercando di capire fino a che punto le pressioni e le umiliazioni possano aver spinto Larimar al tragico gesto.