La tragica morte di Larimar Annaloro, una studentessa quindicenne di Piazza Armerina, ha sconvolto l’intera comunità e ha aperto un’indagine coordinata dal Procuratore dei Minori di Caltanissetta, Rocco Cosentino. L’appello è rivolto ai giovani, compagni e amici della ragazza, affinché condividano qualsiasi informazione utile a chiarire le motivazioni dietro il suo suicidio. Cosentino invita chiunque sappia qualcosa, anche solo apparentemente insignificante, a farsi avanti, promettendo massima tutela per chi decide di collaborare.
Secondo le indagini, una possibile causa del gesto estremo potrebbe essere legata a episodi di bullismo e revenge porn. Circolano indiscrezioni secondo cui materiale intimo della giovane sarebbe stato diffuso senza il suo consenso, esponendola a insulti e umiliazioni anche in contesti scolastici. Tuttavia, la Procura precisa che ogni ipotesi è ancora in fase di verifica e l’indagine è aperta a qualsiasi scenario.
Il Procuratore Cosentino ha già ascoltato diversi amici e compagni di Larimar, senza tralasciare alcun dettaglio. La Procura ha disposto l’autopsia, prevista per mercoledì prossimo, nella speranza di ottenere ulteriori riscontri. L’obiettivo, chiarisce Cosentino, è acquisire una visione completa che includa ogni possibile causa, dal contesto sociale agli eventuali turbamenti psicologici preesistenti della ragazza.
Un biglietto, consegnato da Larimar a un amico, riporta una dedica: “Ti amerò anche nella prossima vita, Lari.” Tuttavia, una delle sorelle della ragazza, Dioslary, sostiene che la scrittura non appartenga alla vittima, aggiungendo ulteriore complessità al caso. I dettagli sono ancora da verificare, compresa una discussione avvenuta lo stesso giorno del suicidio con una compagna di classe, il cui impatto sulla ragazza è ancora oggetto di indagine.
Cosentino, con un’esperienza di oltre tre anni alla guida della Procura dei Minori di Caltanissetta, sottolinea come l’uso delle tecnologie e dei social renda i giovani sia vittime che potenziali carnefici, evidenziando la vulnerabilità di questi ultimi di fronte alle pressioni sociali e digitali. La Procura dei Minori opera con l’obiettivo di tutelare tutti i minori coinvolti, come vittime o come responsabili di reati.
Le prossime ore potrebbero fornire ulteriori elementi per ricostruire il contesto di questa tragica vicenda e offrire una spiegazione al drammatico gesto di Larimar, una giovane con il sogno di diventare neurochirurga e una vita interrotta troppo presto.